Collocata a nord della basilica di Sant’Abbondio, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano ha oggi l’aspetto di un piccolo oratorio romanico, ma una campagna di scavi condotta al suo interno tra 1990 e 1991 ha evidenziato che essa sorge sui resti di un edificio assai più antico: una basilica a croce latina di dimensioni di poco inferiori a quelle della vicina Basilica apostolorum, esistente già nel VII secolo ma probabilmente databile al tardo antico. Non è certo se sin dalle origini l’edificio fosse consacrato ai santi Cosma e Damiano – medici siriani martirizzati durante il regno di Diocleziano – né è nota la sua funzione: gli scavi hanno accertato che al centro del complesso si trovava un’area sepolcrale forse destinata a tumulazioni privilegiate, ma altre tombe sono emerse all’interno dell’edificio, a suggerire un luogo di grande importanza cultuale, verosimilmente da mettere in relazione con il complesso dedicato ai santi apostoli Pietro e Paolo e, più in generale, con le funzioni cimiteriali assunte dall’area già in epoca romana. Con tutta probabilità, il favore che i vescovi di Como accordarono alla Basilica Apostolorum, ormai dedicata al loro santo predecessore Abbondio, determinò il decadere della chiesa. Forse già nell’XI secolo, o in concomitanza con la ricostruzione di Sant’Abbondio in forme romaniche, su parte delle fondazioni dell’edificio antico fu eretta una chiesa più piccola ad aula unica, sulla cui destinazione però restano ancora molte incertezze: menzionata tra le dipendenze del monastero di Sant’Abbondio nel 1208, tra Tre e Cinquecento essa era utilizzata dalla corporazione dei medici, di cui i santi titolari erano patroni. Alla prima metà del Trecento datano tracce della decorazione pittorica dell’abside: una Madonna in trono con bambino affiancata dai santi Cosma e Damiano e, più esternamente, da un vescovo sulla destra e da una santa sul lato opposto, identificabile, secondo ipotesi recenti, con santa Pelagia. Nella prima metà del Cinquecento a tale decorazione ne fu sovrapposta un’altra, nell’ambito di importanti interventi voluti probabilmente dal commendatario di Sant’Abbondio Filippo Castiglioni: una mano ancora non identificata ma ben radicata nella più aggiornata cultura pittorica lombarda eseguì intorno al 1515 una trionfante raffigurazione di Dio Padre con Evangelisti e una Madonna con bambino fra i Santi Damiano e Cosma – oggi staccate e visibili presso i Musei Civici di Como.
Ancora adibita al culto negli anni Trenta del Seicento, la chiesa costituiva invece l’abitazione dell’amministratore dell’abbazia nel 1683 e del patrimonio della commenda abbaziale seguì le vicende. Acquistata nel 1974 dall’amministrazione comunale di Como, insieme all’intero complesso monastico, è stata restaurata negli anni Novanta del XX secolo e ceduta in comodato d’uso alla Società Archeologica Comense, che oggi ne utilizza gli spazi per mostre e attività culturali.
S. Cosma (basilica di S. Abbondio, primo sottarco) © Centro studi “Nicolò Rusca – Ufficio inventariazione beni culturali |
S. Damiano (basilica di S. Abbondio, primo sottarco) © Centro studi “Nicolò Rusca – Ufficio inventariazione beni culturali |