Nel 1834 gli edifici che avevano ospitato il monastero di Sant’Abbondio, venduti ad alcuni privati dopo la soppressione del 1798, furono acquistati dal vescovo Carlo Romanò per trasferirvi il Seminario ginnasiale e liceale provvisoriamente aperto nella canonica di Sant’Agostino. I lavori per la realizzazione del nuovo istituto cominciarono subito sotto la direzione dell’architetto Giuseppe Tazzini, che su commissione del Romanò aveva già lavorato presso il palazzo vescovile di Como, e interessarono l’antico complesso monastico. Indagini recenti hanno evidenziato che la sede del nuovo istituto inglobò ampie parti delle costruzioni preesistenti: il Tazzini intervenne sul chiostro cinquecentesco sostituendo gli elementi più degradati e completando la struttura quadrilatera con i lati verso nord e verso ovest. Nell’ottobre 1835 il nucleo centrale dell’edificio era ultimato ma i lavori si conclusero nel 1841 con la pavimentazione dell’oratorio dei chierici. Al piano terreno del Seminario si trovavano il refettorio, la cucina, una stanza ad uso forno, alcune aule scolastiche; al primo piano scuole, stanze ed aule; l’ultimo piano ospitava i dormitori. Negli anni Ottanta il complesso fu ampliato lungo la via Regina con la costruzione di una nuova ala – la cosiddetta “manica lunga” – progettata dall’ingegnere Luigi Orsenigo per ospitare le camerate dei seminaristi e altre stanze necessarie al collegio. L’attività del Seminario minore prese avvio nell’ottobre 1835 sotto la guida del suo primo rettore, don Domenico Ceresola, e si concluse nel 1965, in vista del trasferimento dell’istituto a Muggiò; il corpo insegnante annoverò personalità prestigiose come Serafino Balestra, autore di un importante restauro della basilica, e il beato Gian Battista Scalabrini, mentre tra gli allievi deve essere ricordato almeno il beato Luigi Guanella.
Come accadeva frequentemente, in casi di particolare necessità anche il Seminario di Sant’Abbondio fu destinato ad uso pubblico: nel 1859, durante la seconda guerra di indipendenza che vide la vittoria di Garibaldi a San Fermo, i suoi locali furono requisiti dal Municipio di Como per insediarvi un ospedale militare, mentre dal 1855 al 1865 e quindi ancora nel 1867 essi furono utilizzati come lazzaretto per i malati di colera.
Veduta panoramica del seminario |